Non sempre è facile trovarne di veramente artigianali, preparati con gli ingredienti locali e di stagione e con metodi di preparazione tradizionali. Ecco perché le piccole aziende agricole diventano sempre più un punto di riferimento per chi sceglie di mangiare solo prodotti tipici abruzzesi artigianali.
Prodotti abruzzesi dalla terra alla tavola
I prodotti abruzzesi sono una vera calamita per visitatori e turisti che vengono in vacanza non solo per farsi un bel giro tra mare e monti, ma anche per scoprire le specialità tradizionali, i piatti tipici e le materie prime di un’agricoltura locale ancora viva e vegeta.
L’Abruzzo è rinomato per la sua cucina contadina e marinara e per la secolare tradizione pastorale. Qui trovi ancora vecchie e sane usanze della lavorazione e trasformazione delle materie prime di cui la terra abbonda, e che sono il motore della produzione locale.
Chiunque sia passato di qui ha potuto assaggiare quei biscotti, dolci, marmellate, miele, formaggi, spezie, piatti di carne e pesce… che ti restano fra i ricordi più vivi di un’esperienza da ripetere per la bellezza dei luoghi e per la bontà dei suoi cibi.
Da queste esperienze nascono bellissimi incontri e rapporti umani che proseguono anche a distanza, e che vuoi coltivare se non vivi nel territorio.
Ecco allora che il produttore locale, una volta che hai scoperto chi è, come lavora, cosa produce e con quali materie prime, diventa un amico prezioso al quale rivolgerti quando cerchi cibi davvero genuini e artigianali. Può essere in occasione di una festività, può nascere dal bisogno di riconnetterti alle tue origini, oppure perché semplicemente ti piace mangiare sano senza privarti del piacere.
Una mail insolita e inaspettata…
Come al mio solito, ieri ho aperto la posta e scorrendo tra le mail ne ho notata una con oggetto: “leggi questo articolo sulle piccole aziende familiari”.
Non conoscendo il mittente per qualche secondo mi sono trattenuta, ma poi la curiosità ha vinto e alla fine ho ceduto. E ho fatto bene perché la mail proveniva da una cliente – Loredana – che mi segnalava un articolo sull’agricoltura locale.
È un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano di qualche anno fa, ma resta molto attuale perché il tema riguarda la produzione locale come mezzo per salvaguardare la sana alimentazione, la biodiversità, il patrimonio gastronomico regionale e italiano che ci rende così unici in tutto il mondo.
Secondo alcuni dati raccolti dalla FAO sono le piccole aziende familiari a produrre il cibo che nutre gran parte del pianeta: 500 milioni di aziende agricole producono il 56% della produzione totale coprendo l’80% delle terre agricole.
E sempre secondo uno studio condotto dalla FAO, le aziende a conduzione familiare contribuiscono a preservare il cibo tradizionale, a dare una dieta bilanciata e a salvaguardare biodiversità e uso sostenibile delle risorse naturali.
L’agricoltura locale non ha bisogno di essere nutrita di prodotti chimici, fertilizzanti, pesticidi o conservanti
Quando abbiamo iniziato questa meravigliosa avventura con la nostra azienda agricola, l’emozione più grande veniva proprio dalla voglia di proseguire una tradizione contadina cara alla nostra famiglia, una tradizione che sopravvive dal 1900, quando mia nonna Adelia senza saperlo stava mettendo le basi di un’azienda agricola destinata a durare a lungo.
Il punto fermo del nostro progetto fin dall’inizio è l’agricoltura locale che in 15 ettari di campagna riesce a darci tanta di quella buona materia prima da permetterci di trasformare tutto nei famosi prodotti tipici abruzzesi tradizionali.
Dico famosi non perché siano i nostri, ma perché la loro storia è davvero secolare. Corre indietro di anni e anni, a quando ancora non c’erano neanche le automobili, a quando i macchinari erano le mani e qualche utensile, ma niente di più.
Eppure anche in quella condizione di poco e niente, all’epoca grazie all’agricoltura locale si riusciva a tirar fuori tutto il meglio, tutto il buono dei cibi naturali che oggi tornano in cima alla lista della spesa genuina e artigianale. Non fosse altro per il fatto che ormai si parla sempre di più di sostenibilità ambientale e biodiversità.
E come mette bene in evidenza l’articolo del Fatto Quotidiano, sono le piccole aziende con le loro piccole eccellenze a mandare avanti la tradizione agroalimentare e a mantenere integre le identità locali e regionali.
Mandare avanti un’azienda agricola non è semplice, perché richiede tanta dedizione, impegno e sacrificio. Ma al di là di questi investimenti, che in ogni caso riguardano ogni attività che deve dare i suoi frutti, ti ripaga con enormi soddisfazioni.
Dalle uova delle nostre galline al miele che ricaviamo dai nostri alveari, alle marmellate e confetture naturali che prepariamo con frutta fresca e di stagione dei nostri frutteti, alla raccolta dei pomodori del nostro orto che poi trasformiamo in passata, all’olio che otteniamo ogni anno dall’uliveto.
Queste materie prime non hanno bisogno di essere nutrite di prodotti chimici, fertilizzanti, pesticidi o conservanti, perché crescono nel terreno dal quale ricevono il miglior trattamento, aiutate dal clima e dalle condizioni geomorfologiche.
Le ricette abruzzesi tradizionali anche per intolleranti al glutine e nella versione senza latte e senza uova
La produzione locale conserva anche le ricette tradizionali dei prodotti tipici abruzzesi che ancora oggi mangiamo con gusto.
Basti pensare ai biscotti da latte, conosciuti come i biscotti della tresca, che un tempo si mangiavano durante la trebbiatura, inzuppati nel vino
Oppure penso alle buonissime ferratelle che un tempo si facevano a mano una per una con il ferro. Oggi le facciamo con un macchinario che ci aiuta a produrne tante quante ce ne richiedono, anche perché nel tempo abbiamo sperimentato altre versioni che vanno alla grande:
- ferratelle con farina di grano Solina (adatta anche agli intolleranti al glutine)
- ferratelle al farro
- ferratelle integrali.
Per chi non le conoscesse ancora, esistono 3 tipi di ferratelle: quelle morbide, dure, più alte e consistenti, oppure le ferratelle croccanti sottili. E si possono farcire in modi diversi, ad esempio con il cacao, il cioccolato, con il miele o con la buonissima marmellata d’uva Montepulciano d’Abruzzo.
Ci sono poi gli Uccelletti di Sant’Antonio, così chiamati per la forma che riproduce il profilo di un uccellino. Per tradizione si preparano questi biscotti in occasione della festa di Sant’Antonio Abate (il 17 gennaio), ma puoi trovarli tutto l’anno in diverse versioni, a seconda della ricetta. Noi li prepariamo con una farcitura di confettura mista di uva, prugna e albicocca, cacao, noci, mandorle e marsala.
Cosa dire poi di questo dolce? “Il più dolce di qualsiasi cosa dolce” come lo racconta D’Annunzio in una sua poesia… e che riconosci per la forma simile a quella di una pagnotta di pane casereccio. Tipico delle festività natalizie, lo prepariamo nella sua versione tradizionale… ricoperto di cioccolato fondente.
Dei tarallucci abruzzesi, un altro dei prodotti regionali tradizionali, ci sono diverse varianti: quella più “robusta”, preparata con marmellata di uva, prugne e albicocca, cacao, noci, mandorle, marsala e arancia grattugiata, la versione light con farina di farro, e quella senza uova e senza latte.
Nasce da una leggenda (che racconterò in un altro post…), un altro dei nostri prodotti abruzzesi: il bocconotto. Piace talmente tanto che provano a copiarcelo, ma la versione artigianale non teme rivali. Si mangia in un boccone, ecco perché si chiama ‘bocconotto’, e nasconde un ripieno di noci, mandorle, marsala e marmellate che prepariamo con frutta fresca e locale.
Teniamo alla tradizione, ma siamo anche voraci sperimentatori. E dalle sperimentazioni nasce la linea dedicata dei prodotti tipici abruzzesi dolci senza latte e uova, e quella a basso contenuto di glutine.
E questo è il nostro lavoro dal 1983, da quando il casolare di campagna è diventato una fattoria a tutti gli effetti. Qui prendono vita i prodotti tipici abruzzesi artigianali e genuini al 100%:
- sughi di pomodoro e di verdure fatte in casa
- succhi di frutta naturali
- marmellate e confetture prive di pectina, senza conservanti e coloranti, solo con frutta, poco zucchero e succo di limone
- dolci e biscotti, anche senza latte e senza uova nelle due varianti di farine “00” e farina integrale
- salati, anche per intolleranti al glutine.
Il pane bianco, ai cereali, integrale e tutta la produzione del salato che cuociamo nel forno a legna proviene dal grano che raccogliamo dai nostri campi, e quando ce ne serve altro lo prendiamo da fornitori scelti, aziende locali o italiane.
Da un’altra varietà di grano, invece, dal grano tenero solina, ricaviamo una farina dalla fragranza particolare che ha l’odore di montagna. E con questa varietà prepariamo prodotti abruzzesi a basso contenuto di glutine: biscotti, dolci, pane casereccio, pizza e pasta fatta in casa, adatti anche a chi soffre di intolleranze.
Vuoi assaggiare i veri prodotti tipici abruzzesi di una volta, anche nelle versioni senza latte e uova o con basso contenuto di glutine?
Per chi non le conoscesse ancora, esistono 3 tipi di ferratelle: quelle morbide, dure, più alte e consistenti, oppure le ferratelle croccanti sottili. E si possono farcire in modi diversi, ad esempio con il cacao, il cioccolato, con il miele o con la buonissima marmellata d’uva Montepulciano d’Abruzzo.
Ci sono poi gli Uccelletti di Sant’Antonio, così chiamati per la forma che riproduce il profilo di un uccellino. Per tradizione si preparano questi biscotti in occasione della festa di Sant’Antonio Abate (il 17 gennaio), ma puoi trovarli tutto l’anno in diverse versioni, a seconda della ricetta. Noi li prepariamo con una farcitura di confettura mista di uva, prugna e albicocca, cacao, noci, mandorle e marsala.
Cosa dire poi di questo dolce? “Il più dolce di qualsiasi cosa dolce” come lo racconta D’Annunzio in una sua poesia… e che riconosci per la forma simile a quella di una pagnotta di pane casereccio. Tipico delle festività natalizie, lo prepariamo nella sua versione tradizionale… ricoperto di cioccolato fondente.
Dei tarallucci abruzzesi, un altro dei prodotti regionali tradizionali, ci sono diverse varianti: quella più “robusta”, preparata con marmellata di uva, prugne e albicocca, cacao, noci, mandorle, marsala e arancia grattugiata, la versione light con farina di farro, e quella senza uova e senza latte.
Nasce da una leggenda (che racconterò in un altro post…), un altro dei nostri prodotti abruzzesi: il bocconotto. Piace talmente tanto che provano a copiarcelo, ma la versione artigianale non teme rivali. Si mangia in un boccone, ecco perché si chiama ‘bocconotto’, e nasconde un ripieno di noci, mandorle, marsala e marmellate che prepariamo con frutta fresca e locale.
Teniamo alla tradizione, ma siamo anche voraci sperimentatori. E dalle sperimentazioni nasce la linea dedicata dei prodotti tipici abruzzesi dolci senza latte e uova, e quella a basso contenuto di glutine.
E questo è il nostro lavoro dal 1983, da quando il casolare di campagna è diventato una fattoria a tutti gli effetti. Qui prendono vita i prodotti tipici abruzzesi artigianali e genuini al 100%:
- sughi di pomodoro e di verdure fatte in casa
- succhi di frutta naturali
- marmellate e confetture prive di pectina, senza conservanti e coloranti, solo con frutta, poco zucchero e succo di limone
- dolci e biscotti, anche senza latte e senza uova nelle due varianti di farine “00” e farina integrale
- salati, anche per intolleranti al glutine.
Il pane bianco, ai cereali, integrale e tutta la produzione del salato che cuociamo nel forno a legna proviene dal grano che raccogliamo dai nostri campi, e quando ce ne serve altro lo prendiamo da fornitori scelti, aziende locali o italiane.
Da un’altra varietà di grano, invece, dal grano tenero solina, ricaviamo una farina dalla fragranza particolare che ha l’odore di montagna. E con questa varietà prepariamo prodotti abruzzesi a basso contenuto di glutine: biscotti, dolci, pane casereccio, pizza e pasta fatta in casa, adatti anche a chi soffre di intolleranze.
Vuoi assaggiare i veri prodotti tipici abruzzesi di una volta, anche nelle versioni senza latte e uova o con basso contenuto di glutine?