La Trebbiatura del Frumento è il lavoro del contadino che per millenni lo ha aiutato a sopravvivere. Il grano è una delle nostre risorse alimentari più importanti che da sempre ci dà da mangiare e dà vivere.
Ancora oggi, nella nostra azienda che si trova sulla ripida collina che le ha dato il nome, il lavoro della trebbiatura del grano occupa le nostre giornate. Qualcosa è cambiato, però, nel frattempo…
La trebbiatura d’epoca aveva qualcosa di speciale che oggi noi non abbiamo più, la condivisione.
Ecco perché voglio continuare il viaggio nel tempo, accompagnato da mia Nonna Anna che ci racconta come si viveva e come si faceva la trebbiatura un tempo, quando non c’erano le macchine bensì le braccia unite di donne, uomini e bambini con lo stesso obiettivo: sopravvivere con quello che la terra poteva dar loro.
La trebbiatura del frumento, una festa per i contadini
Noi esseri umani siamo progettati per la sopravvivenza. Lo sapevi?
Io mi sono documentato su questa nostra attitudine alla vita e ho scoperto che tutto spinge verso la sopravvivenza: dal grasso che accumuliamo al cibo che cerchiamo, alla socialità che ci spinge a cercare il gruppo.
Solo che oggi il nostro istinto è condizionato dall’ambiente egocentrico in cui viviamo, e che ci ha fatto perdere quel dolce “culto” della condivisione come strumento di conquista dell’obiettivo comune.
Questo istinto per la sopravvivenza spiega anche perché il lavoro – quando svolto in contesti sani – può davvero renderci felici, liberi, darci una forte ragione per vivere.
Un tempo, il lavoro era una forte leva per la sopravvivenza. Ecco perché alla fatica della trebbiatura del frumento seguiva la festa con canti e balli fino a tarda notte ogni giorno.
Mia nonna racconta che quando arrivava il periodo della trebbiatura, sebbene questa attività fosse molto intensa e stancante, era vissuta con grande entusiasmo e partecipazione.
A proposito di partecipazione… mia nonna, grande cuoca e amante della buona tavola ha raccolto tutte le sue ricette abruzzesi in un ricchissimo ricettario con i piatti della tradizione locale che stiamo regalando ai nostri lettori.
Lavoro nei campi significava cibo, nutrimento, vita!
Durante i mesi della trebbiatura del grano non si sentivano la stanchezza o la pigrizia… perché non ci si poteva concedere questo lusso.
E tutti erano impegnati nella raccolta, trebbiatura e battitura del grano, coinvolti in questa celebrazione della vita, anche i bambini e gli animali che aiutavano i contadini nel trasporto del grano lungo la ripida collina, il percorso che i miei nonni facevano quando risalivano dai campi.
In quei campi, nelle calde giornate estive tra giugno e luglio, durante la giornata si mangiava l’amatissimo biscotto della tresca e si beveva del vino. Al tramonto si rincasava per la cena…
Mia nonna ricorda (con il sorriso di chi sa di aver vissuto qualcosa di speciale) che dopo le giornate nei campi, quando si rincasava, ci si lavava dentro una “bagnarola” con poca acqua che doveva bastare per tutti.
Oggi sarebbe un’assurdità, ma un tempo era la quotidianità.
Guarda il video e ascolta la puntata sulla Trebbiatura d’epoca, la trebbiatura del frumento raccontata da Nonna Anna.